La Valle del Vino

La Valle del Vino Sannita “Falanghina Sannio”, oltre I cinque Comuni proponenti la candidature a Città Europea del Vino 2019 (Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant’Agata De’ Goti, Solopaca e Torrecuso) è costituita da un ampio comprensorio di cui fanno parte, tra l’altro, I Comuni di Benevento, Telese Terme, Campoli del Monte Taburno, Casalduni, Faicchio, Foglianise, Frasso Telesino, Paupisi, San Salvatore Telesino, San Lupo, Cerreto Sannita Ponte, San Lorenzo Maggiore, Melizzano, Pietraroja. La coltura della vite, diffusa in Campania sin dal periodo Greco-Romano, rappresenta una costante dell’ingegnosità umana, sia con riferimento alle coltivazioni e ai terreni, sia per la continua ricerca volta ad ottenere prodotti di elevata qualità, da sempre conosciuti ed esportati. In particolare, nel Sannio beneventano la messa in opera di vigneti hanno caratterizzato in modo indelebile il paesaggio, determinando anche la distribuzione degli insediamenti. I territori vitati del Sannio costituiscono nel loro insieme un grandioso complesso in cui è rinvenibile una particolare ricchezza di ambienti viticoli naturali derivanti dalle differenti combinazioni tra esposizione, suolo, clima, pratiche colturali, ampiezza di patrimonio ampelografico autoctono, tanto che in questo lembo della Campania la cultura del vino e della vite è vero e proprio patrimonio diffuso.

Il Vigneto Sannio
Difatti Benevento è la grande dispensa vitivinicola campana: si produce qui, infatti, oltre la metà del vino campano tutelato (DOCG, DOC e IGT). Del resto basta percorrere lentamente la strada che attraversa la Valle Telesina per incontrare un paesaggio impensabile nel resto della regione: chilometri e chilometri di vigneti, da Benevento sino al confine della provincia di Caserta. Bassa densità umana, ma alta, altissima densità vitivinicola: circa 12.000 ettari, con diecimila aziende impegnate nella produzione di uva e oltre cento che vinificano ed etichettano: insomma, qui il vino non fa parte del paesaggio, ma lo caratterizza in maniera decisiva, dettando i tempi della campagna. Non a caso qui si svolgono le più antiche feste del vino del Sud Italia: a Solopaca, con la sfilata dei carri fatti con i primi chicchi d’uva della stagione, a Castelvenere, il comune più vitato della Campania, Vinalia a Guardia Sanframondi, Torrecuso che è il cuore pulsante dell’areale del Taburno, Sant’Agata de’ Goti, culla della Falanghina. Tutti Comuni legati all’Associazione Nazionale Città del Vino e molto attivi nelle iniziative della stessa, a partire dal Concorso Enologico Internazionale “La Selezione del Sindaco”, che vede sempre un nutrito numero di bottiglie presentate e di premi ricevuti.

La provincia di Benevento è un enorme museo ampelografico: ai vitigni autoctoni dal Dopoguerra in poi si sono aggiunte uve italiane come il sangiovese, il Montepulciano, il trebbiano e, negli anni ’80, anche gli internazionali merlot, cabernet sauvignon e chardonnay. Il territorio ha ingranato la marcia in più quando però ha iniziato a puntare sulle proprie uve, aglianico, piedirosso, barbera del Sannio per i rossi, falanghina, greco, fiano, coda di volpe per i bianchi. Negli ultimi dieci anni la ricerca e la passione di tutti i produttori si è indirizzata verso questa direzione con ottimi risultati che pongono il territorio al centro dell’attenzione della critica specializzata e del mercato.

I vini sanniti sono assolutamente tipici, con varietali ben caratterizzati nelle diverse aree. I bianchi sono freschi, abbinabili, complessi e manifestano spesso vocazione alla longevità. I rossi sono da un lato gradevolmente beverini e freschi, dall’altro non temono confronti sulla evoluzione nel corso degli anni. Costituiscono per questo un investimento sicuro per chi li acquista con il proposito di conservarli.

Il Sannio è vario: rossi, bianchi, ma anche una radicata tradizione di rosato, testimoniata dall’attenzione normativa dei disciplinari, e ancora: spumanti metodo classico e charmat, dolci passiti e dolci. Un panorama assolutamente completo.

Grandi cantine, ma anche aziende storiche e piccoli produttori: contadini e imprenditori, giovani che tornano alla terra, professionisti che rivalorizzano la loro proprietà. Il fermento colturale e culturale si riverbera nel bicchiere. Benevento è dunque la grande risorsa del vino campano: qualità in crescita, quantità necessaria per competere su grandi numeri, diversificazione del prodotto, tradizione. Non a caso è l’unica provincia già dotata di una naturale strada enoturistica, perché quasi tutte le aziende si affacciano sulla Fondovalle Telesina e quasi tutte le altre sono facilmente raggiungibili. La qualità ambientale è davvero di livello molto alto perché l’uva è il prodotto di punta di una agricoltura pulita, in un territorio dove la certificazione biologica è diffusa a tutti i livelli.


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